Ci addentriamo nelle pieghe del mistero visitando un grazioso paesino chiamato Onferno arroccato sulle colline della Valconca, ai confini con il Montefeltro. Il suo antico appellativo deriva dal latino ‘Castrum Inferi’ (1231), divenuto poi Inferno. La tradizione, non supportata da reali basi storiche, ci dice e a noi fa piacere crederlo che il sommo Dante abbia ambientato i Gironi del suo ‘Inferno’ traendo spunto da queste cavità.
A cambiare il nome al paese ci pensò nel 1810 il Vescovo riminese Gualfardo che probabilmente voleva far scomparire dalla sua Diocesi una probabile dimora luciferina, chiamandolo Onferno.
Ora è diventato una Riserva Naturale Orientata ricca di rare specie di vegetazione. All’interno della suggestiva grotta, il visitatore potrà addentrarsi nella dimora di una colonia di pipistrelli, la più importante di tutta la Regione (circa 3500 esemplari) Se ora desideriamo provare il brivido dell’ignoto, scendiamo nelle viscere delle grotte e percorriamo i suoi 1350 metri per ammirare l’affioramento dei gessi cristallini e la miriade di ‘Chirotteri’ (pipistrelli) abitatori abituali delle cavità delle grotte di Onferno.
Ad Onferno mistero significa non solo conoscenza ma anche avventura. La visita guidata muniti di pila e caschetto, farà provare l’ebrezza di una avventurosa esplorazione speleologica accessibile a grandi e bambini. Un’avvertenza, non disturbiamo i piccoli pipistrelli, siamo nella loro casa.